Quando ti dicono che la famiglia viene prima di tutto... e in una famiglia, se tuo figlio ha bisogno di libri per la scuola, tu fai sacrifici e glieli compri... e se tuo figlio sta male tu ti riempi di debiti pur di comprare le medicine giuste e curarlo...
quando ti dicono che la famiglia viene prima di tutto ma, poi, lucrano sulla scuola, lucrano sulla sanità, ne fanno fonte di guadagno e profitto per privati senza scrupoli, che non hanno nessun dio al di fuori del denaro, beh... attento!, ti stanno fregando.
Quando ti raccontano che vogliono combattere gli sprechi, ma te lo racconta gente che ha l'autista che lo va a prendere sotto casa, la mattina... con la servitù che gli pulisce bagni e stanze, che gli va a fare la spesa, attento! ti stanno fregando ancora.
Quando ti dicono che stanno con gli studenti ma, poi, in parlamento, non votano contro l'acquisto di nuovi elicotteri da guerra ma, soltanto, vorrebbero che i soldi per acquistarli vadano a pesare su altri capitoli di spesa, beh... ecco, ti hanno fregato già!
Quando ci si dimentica di un Presidente della Repubblica che andava dicendo... Svuotiamo gli arsenali di guerra, riempiamo i granai!... ma si da voce e visibilità, quando non addirittura credito, a uno che elargisce consigli su come picchiare e terrorizzare studenti e professori, siano giovani o meno giovani, facendo finta di non vedere l'ammissione di colpevolezza di un ex presidente, vergogna!, della nostra repubblichina, di essere stato mandante di omicidi... vogliono proprio fregarti la memoria... la memoria, così da poter ricominciare, laddove erano stati fermati, accompagnati fuori dalla storia!
Quando senti forte, dentro te, la sensazione che è arrivato, o tornato, il momento di menare le mani... ma senti pure che c'è altro di più importante da fare, come lavorare a costruire il futuro... lotta forte, resisti alla facile tentazione... picchiare il fascista!... e lavora! Lotta e studia, lotta e ragiona, veramente pensa che c'è altro da fare. Lascia gli stolti a esercitare la violenza, tu... tu... a differenza di loro, pratica davvero l'antifascismo di oggi... costruisci il tuo futuro!
E infine, quando tutte le mattine trovi il "tuo" giornale all'ingresso della metro, bello fresco di stampa, meravigliosamente gratuito, ben impaginato, intonso... mentre altri giornali, come "il manifesto" rischiano di chiudere e, prima o poi, chiuderanno davvero... forse, comincia a essere tardi per capire che, ormai, ti hanno fregato davvero. O, forse, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa per salvare questo giornale, senza il quale tutti noi saremmo molto meno liberi...
sabato 8 novembre, dalle ore 21 presso l'associazione Fusolab, via Giorgio Pitacco 29, zona Prenestina-Villa Gordiani, serata a favore del quotidiano "il manifesto" con storie, emozioni e racconti tratti dal libro "Un sorriso per ogni lacrima", voli a bassa quota in un dopoguerra jugosavo, di Alesssandro Di Meo (Un Ponte per...). Interverrà Tommaso Di Francesco (il manifesto).
venerdì 31 ottobre 2008
martedì 14 ottobre 2008
Gaston Cup, buona (anche...) la seconda!
Si è svolta domenica, 12 Ottobre, la seconda edizione della prestigiosa "Gaston Cup", torneo di calci, calcetto e calcioni per bambini, ragazzi, donne e fannulloni.
La foto che ritrae la coppa per la prima squadra classificata, a guardarla bene, nasconde uno dei reali motivi per cui il torneo viene organizzato... bere!
La bottiglia seminascosta, infatti, contiene, anzi!... conteneva, grappa.
Non è possibile mostrare tutto quello che abbiamo potuto bere, oltre la grappa e mangiarci, oltre i gol, il blog non sarebbe stato sufficiente.
Ma mi è possibile mostrare, più in basso, la seconda foto ...
Ieri sera, tornato a casa, ho fatto una breve sosta sul campetto.
C'era la luna che stava sorgendo, da dietro quella siepe che per poco non mi inghiottiva, per recuperare quell'oggetto tanto ambito quanto, a volte, irraggiungibile... il pallone! E c'era Cristiano, mio figlio, che palleggiava, abile e solitario, proprio col pallone recuperato, quello bello, quello della finale!
Ho scattato questa foto, non è bellissima, al solito, io non sono un buon fotografo. Però...
Però, c'era silenzio.
Immerso dentro quel silenzio mi è parso di risentirvi e rivedervi tutti. E sono stato felice, più che se avessi vinto il torneo!
Ho voluto scattare questa foto per provare a trasmetterla... la malinconia della gioia.
Inutile dire che anche ieri, in quel silenzio, su quel campetto, testimone di tanta sana competizione e di tanto sano divertimento, a un tratto mi è parso di rivederlo... Si, proprio lui, il nostro amico Gastone.
Grazie di cuore a tutti, per tutto.
E anche, per quel qualcosa in più...
(vai al post di luglio 2008: "Nero compagno")
La foto che ritrae la coppa per la prima squadra classificata, a guardarla bene, nasconde uno dei reali motivi per cui il torneo viene organizzato... bere!
La bottiglia seminascosta, infatti, contiene, anzi!... conteneva, grappa.
Non è possibile mostrare tutto quello che abbiamo potuto bere, oltre la grappa e mangiarci, oltre i gol, il blog non sarebbe stato sufficiente.
Ma mi è possibile mostrare, più in basso, la seconda foto ...
Ieri sera, tornato a casa, ho fatto una breve sosta sul campetto.
C'era la luna che stava sorgendo, da dietro quella siepe che per poco non mi inghiottiva, per recuperare quell'oggetto tanto ambito quanto, a volte, irraggiungibile... il pallone! E c'era Cristiano, mio figlio, che palleggiava, abile e solitario, proprio col pallone recuperato, quello bello, quello della finale!
Ho scattato questa foto, non è bellissima, al solito, io non sono un buon fotografo. Però...
Però, c'era silenzio.
Immerso dentro quel silenzio mi è parso di risentirvi e rivedervi tutti. E sono stato felice, più che se avessi vinto il torneo!
Ho voluto scattare questa foto per provare a trasmetterla... la malinconia della gioia.
Inutile dire che anche ieri, in quel silenzio, su quel campetto, testimone di tanta sana competizione e di tanto sano divertimento, a un tratto mi è parso di rivederlo... Si, proprio lui, il nostro amico Gastone.
Grazie di cuore a tutti, per tutto.
E anche, per quel qualcosa in più...
(vai al post di luglio 2008: "Nero compagno")
martedì 7 ottobre 2008
A come Aferesi...
Il 2 Ottobre ho donato piastrine (e plasma...).
Sono contento, perchè l'ultima volta non era andata bene. Ma nuovi macchinari, davvero portentosi, rendono tutto molto più semplice.
Donare piastrine è importante, così come il sangue... ma per le piastrine, che durano solo pochi giorni, cinque al massimo, ci sono pochi donatori che possono donare due, tre volte l'anno in genere. Al centro trasfusionale "Cesare Del Monte" del Forlanini, sono molto gentili e disponibili. Ti fanno sentire a tuo agio, cercano di rilassarti, ti parlano. E si conoscono altri donatori. In questa occasione, parlando col mio dirimpettaio che donava plasma, abbiamo finito per parlare di politica e di razzismo.
"Io non sono razzista, però..." ha esordito lui.
Al solito, come accade spesso parlando di queste cose, tutta una idea, fascista e razzista, si manifesta solo successivamente, quasi che quell'esordio, " Io non sono razzista..." serva come password per certe tematiche... tutta una idea, racchiusa in quel "però...".
Però, però, però...
La mia pressione si è alzata all'istante, ne ha tratto giovamento la mia donazione. Inutile raccontare altro. Ci fosse stato Cesare, qualcosa avrebbe avuto da ridire anche lui su quel però, così come su tutti i però che stanno avvelenando da anni la nostra tanto bella società.
Pacatamente, civilmente ma in modo fermo, deciso, Cesare avrebbe avuto da ridire. Senza tentennamenti, soprattutto... senza se e senza ma!
Non conoscete Cesare? Non avete avuto la fortuna di conoscerlo? Io si.
Cesare Del Monte lavorava in questo centro trasfusionale, che ora gli hanno dedicato. Cesare Del Monte, ve lo presento io... una persona davvero speciale.
Un abbraccio, ovunque tu sia.
Sono contento, perchè l'ultima volta non era andata bene. Ma nuovi macchinari, davvero portentosi, rendono tutto molto più semplice.
Donare piastrine è importante, così come il sangue... ma per le piastrine, che durano solo pochi giorni, cinque al massimo, ci sono pochi donatori che possono donare due, tre volte l'anno in genere. Al centro trasfusionale "Cesare Del Monte" del Forlanini, sono molto gentili e disponibili. Ti fanno sentire a tuo agio, cercano di rilassarti, ti parlano. E si conoscono altri donatori. In questa occasione, parlando col mio dirimpettaio che donava plasma, abbiamo finito per parlare di politica e di razzismo.
"Io non sono razzista, però..." ha esordito lui.
Al solito, come accade spesso parlando di queste cose, tutta una idea, fascista e razzista, si manifesta solo successivamente, quasi che quell'esordio, " Io non sono razzista..." serva come password per certe tematiche... tutta una idea, racchiusa in quel "però...".
Però, però, però...
La mia pressione si è alzata all'istante, ne ha tratto giovamento la mia donazione. Inutile raccontare altro. Ci fosse stato Cesare, qualcosa avrebbe avuto da ridire anche lui su quel però, così come su tutti i però che stanno avvelenando da anni la nostra tanto bella società.
Pacatamente, civilmente ma in modo fermo, deciso, Cesare avrebbe avuto da ridire. Senza tentennamenti, soprattutto... senza se e senza ma!
Non conoscete Cesare? Non avete avuto la fortuna di conoscerlo? Io si.
Cesare Del Monte lavorava in questo centro trasfusionale, che ora gli hanno dedicato. Cesare Del Monte, ve lo presento io... una persona davvero speciale.
Un abbraccio, ovunque tu sia.
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