Eccomi qui, davanti a una birra, senza più un euro, senza più una lira, senza più energie, seduto a un tavolino di un anonimo hotel di Belgrado.
Non c’è più molto nella mente, stanchezza si fa strada, ripone emozione nei cassetti già pieni della memoria. Occorre svuotare, svuotare, tagliare e ricominciare.
Prolece je, è primavera… nell’aria, nei vestiti delle ragazze, sui rami degli alberi, nei suoni del mattino. Le potature daranno i frutti. Ma occorre svuotare, svuotare e tagliare… la memoria, da orpelli ingombranti, per lasciare rami vivi che andranno a farsi largo e strada verso l’alto, a raggiungere il cielo, e i cuori, rimasti a terra. Con i frutti dell’estate.
Mitrovica rimane là, confine dell’assurdo, coi suoi dottor House veri e con malati che non guariranno… occhi di bambina, che non avranno Venezie a ricordo.
Serbo, io ormai mi sento così… ma questo è verbo, semplice verbo, coniugato al presente, a monito di un futuro, paura e lacrime.
Serbo, cartolina che non spedirò…
Serbo, frasi dedicate, testimoni di un incontro…
Serbo, ricordo esile, di fragilità indotte…
Serbo, immagine di Serba, bambina di Mitrovica, vestita a metastasi…
A chi dare, la colpa?
A questa birra, che non è fresca… a turisti per caso, italiani o inglesi o tedeschi, che differenza fa, seduti avanti a me, qui per lavoro, qui per chi, qui perché… al mio muovermi, folle tra le folle, individuo perso alla ricerca di giustizia, dove ingiustizia regna.
La penna scivola, la birra finisce, calda.
Barcellona in TV, torna il calcio planetario, e tornano occhi di bambino sorridente, battuto al gioco dei ricordi, nomi di famosi calciatori lontani da noi, lontani da tutto, lontani da Mitrovica. Mitrovica è lontana. Qui, ora, è Serbia ma Mitrovica non lo sa.
Mitrovica senza luce, Mitrovica senza acqua, Mitrovica senza vita. Mitrovica che a nord perde la speranza. Ma lotta e resiste, vestita a metastasi. Esile, fragile, senza Venezie a ricordo, a sera s’addormenta, senza più mattino nei pensieri.
Non c’è più molto nella mente, stanchezza si fa strada, ripone emozione nei cassetti già pieni della memoria. Occorre svuotare, svuotare, tagliare e ricominciare.
Prolece je, è primavera… nell’aria, nei vestiti delle ragazze, sui rami degli alberi, nei suoni del mattino. Le potature daranno i frutti. Ma occorre svuotare, svuotare e tagliare… la memoria, da orpelli ingombranti, per lasciare rami vivi che andranno a farsi largo e strada verso l’alto, a raggiungere il cielo, e i cuori, rimasti a terra. Con i frutti dell’estate.
Mitrovica rimane là, confine dell’assurdo, coi suoi dottor House veri e con malati che non guariranno… occhi di bambina, che non avranno Venezie a ricordo.
Serbo, io ormai mi sento così… ma questo è verbo, semplice verbo, coniugato al presente, a monito di un futuro, paura e lacrime.
Serbo, cartolina che non spedirò…
Serbo, frasi dedicate, testimoni di un incontro…
Serbo, ricordo esile, di fragilità indotte…
Serbo, immagine di Serba, bambina di Mitrovica, vestita a metastasi…
A chi dare, la colpa?
A questa birra, che non è fresca… a turisti per caso, italiani o inglesi o tedeschi, che differenza fa, seduti avanti a me, qui per lavoro, qui per chi, qui perché… al mio muovermi, folle tra le folle, individuo perso alla ricerca di giustizia, dove ingiustizia regna.
La penna scivola, la birra finisce, calda.
Barcellona in TV, torna il calcio planetario, e tornano occhi di bambino sorridente, battuto al gioco dei ricordi, nomi di famosi calciatori lontani da noi, lontani da tutto, lontani da Mitrovica. Mitrovica è lontana. Qui, ora, è Serbia ma Mitrovica non lo sa.
Mitrovica senza luce, Mitrovica senza acqua, Mitrovica senza vita. Mitrovica che a nord perde la speranza. Ma lotta e resiste, vestita a metastasi. Esile, fragile, senza Venezie a ricordo, a sera s’addormenta, senza più mattino nei pensieri.
4 commenti:
Ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per il mio paese...Capisco benissimo come ti senti...ma devi resistere...
cercherò di resistere e lottare... come Mitrovica!
ciao
Grazie di cuore per la cartolina, la leggo in ritardo, ma grazie.
Clarì
;-)
Posta un commento