Cari tutti, ieri c’è stato il reading letterario di UPP all’Apollo 11, a Roma.
Si parlava di Serbia attraverso il libro “Serbia Hardcore”, di Dusan Velickovic.
Bell'ambiente l'ex cinema, buona accoglienza dei molti presenti, ottimo Tonizingaro con la sua fisarmonica, buone letture tratte dal libro, ma... pessima intervista.
A mio avviso, ieri abbiamo assistito a uno spot a favore dell’intervento “umanitario” della Nato nel 1999, intervento che ha portato alla dissoluzione di quel che rimaneva della Jugoslavia. Intervento che decise l’impegno di UPP fra quella gente, sfollati e profughi di guerre più grandi di loro, come lo sono tutte le guerre... più grandi di tutti noi, poveri comuni mortali.
Ma ieri, ci è stato di nuovo detto (come se non ce lo avessero già ripetuto in tutte le salse i nostri media “liberi e indipendenti”...) che quella guerra ha debellato un "terribile regime”, quello di Milosevic (salvo ammettere, parole di Velickovic, che il “terribile tiranno” sarebbe caduto ugualmente, magari anche prima in quanto le bombe ebbero un primo effetto di potenziamento della sua credibilità davanti ai serbi).
"Va bene!", si è detto... "Ci sono state vittime e disastri, ma il terribile tiranno doveva cadere per arrivare a quella democrazia che tutti agognavano!". Omettendo, però, di aggiungere...
- che al momento dei bombardamenti, le maggiori città della Jugoslavia erano rette da esponenti dell’opposizione (cosa confermata da Velickovic). Strano, nel Cile di Pinochet ciò non accadeva;
- che tutti i giorni nel periodo post guerra, c’erano libere manifestazioni contro il regime di Milosevic. I miei occhi non videro cariche della polizia, almeno non in quelle di ottobre-novembre 1999;
- che quando nell’ottobre del 2000 Milosevic perde le elezioni perché arriva secondo dietro Kostunica, bisognava andare al ballottaggio, come prevedeva le legge elettorale del "regime";
- che invece del ballottaggio, ci fu una sommossa di popolo (?) che impedì di fatto il ballottaggio ed esautorò il “terribile tiranno”;
- che se fosse accaduto il contrario tutti, in occidente, avrebbero gridato al colpo di stato, mentre così si parlò di rivoluzione popolare e pacifica (compreso quotidiani come il manifesto);
- che Milosevic è stato l’unico, insieme ad altri imputati serbi, ad essere processato come responsabile di ciò che era accaduto in Jugoslavia, senza riferire delle responsabilità di gente come Tudjman o Itzebegovic, lasciando stare i criminali alla Oric, Haradinaj, Cheku, Thaci e compagnia cantante, tutti assolti!!! (nonostante ciò, sostiene Velickovic, il tribunale è bene che ci sia, forse perché c’è ancora da arrestare Mladic e da processare Karadzic);
- che la consegna di Milosevic all’Aja, vero e proprio atto di sottomissione alla Nato e all’occidente, non sarà mai digerito dai tanti serbi che avrebbero preferito processarsi in casa il loro "tiranno";
- che il nazionalismo, sempre sbandierato come una colpa da espiare, fonte di terribili “pulizie etniche” e di “oppressione di minoranze”, in realtà non impedisce alla Serbia e ai serbi di convivere con albanesi, con rom, con musulmani che in città come Novi Pazar sono in maggioranza;
- che la stessa cosa non accade ai serbi del Kosovo, così come ai rom e così come ai tanti albanesi cattolici o in disaccordo totale con la politica mafiosa, corrotta e violenta degli ex Uck, costretti come sono a subirne le decisioni;
- tante altre cose.
Non una parola, che fosse una... fra le domande poste all’autore del libro, sul Kosovo!
Sul disastro ambientale in Serbia e in tutta la regione, sulle conseguenze fra la popolazione civile, sia essa albanese o serba, sugli oltre duemila ammazzati sotto le bombe, sui quasi duemila “scomparsi” serbi, già dal 1998, quindi molto prima dell’intervento “umanitario”, sugli oltre 250 mila profughi che si sono andati ad aggiungere al milione delle guerre degli anni novanta, sugli oltre 150 monasteri dati alle fiamme e distrutti per sempre in Kosovo, sulla edificazione della più grande base Nato in Europa, quella di Bond Steel, guarda caso nell’unica parte del Kosovo non interessata dai bombardamenti, sulla situazione attuale del Kosovo, in mano a mafie che fanno affari di ogni tipo e sotto gli occhi di tutti e che controllano la regione intera, tanto è che Serbia ed Eulex (ricordo l’Eulex, missione militare europea che ha il compito di garantire l’indipendenza del Kosovo) hanno appena stabilito un accordo per combattere i traffici malavitosi fra le due parti, non una parola su tanto altro ancora.
La propaganda l’avevamo già conosciuta all’epoca dei fatti, quando ci mostravano dal satellite regioni intere del Kosovo come macchie nere nelle quali, si sosteneva, Milosevic aveva fatto finire migliaia di albanesi, fosse comuni mai scoperte in più di dieci anni. Anzi, fosse comuni ne sono state scoperte, ma ci hanno spesso trovato i resti di genitori serbi di ragazzini conosciuti in questi anni.
Ci sono state vittime fra gli albanesi... le bande di Arkan non facevano sconti, soprattutto in una situazione ormai deteriorata dalle bombe e dalle azioni dell’Uck degli ultimi anni. Ma la guerra, l’intervento anche dell’Italia, è avvenuto perché c'era stata una propaganda che non trovò riscontro negli anni successivi, un po' come le armi di distruzione di massa di Saddam. I bombardamenti sugli ospedali di Belgrado e sui civili non li trovammo umanitari, almeno in quello che era Un Ponte per... all’epoca.
Di questo passo, mi aspetto che nei prossimi reading (o readings, non conosco bene l’americano...), arrivi uno scrittore kurdo a parlarci della necessità delle repressioni contro i kurdi per arrivare alla “democrazia”, del “terribile” Ocalan e della "giusta detenzione" di Leyla Zana... oppure, che arrivi uno scrittore irakeno che ci parli del “giusto prezzo da pagare” da parte del suo popolo, come fece a suo tempo la Madelene Albright... quindi del decennale, tragico embargo dopo la prima guerra del Golfo, dell’invasione del 2003, dei disastri sui civili e degli errori collaterali, come necessari per liberarsi di Saddam... oppure, infine, che qualche autore palestinese ci parli di come Israele in realtà, "stia facendo il bene" dei palestinesi.
Non so se tutto questo sia dovuto a una disinformazione generale o a un disinteresse verso l’area in questione da parte di chi lavora in Un Ponte per... Certo è che, in questi anni di attività, non sono mancati resoconti, relazioni, racconti, iniziative per capire cosa si stesse facendo in quelle zone e, soprattutto, perché.
Credo che, a questo punto, urga un chiarimento da parte del Presidente e di tutto il CN di UPP sulla questione ex Jugoslavia-Serbia, per capire se ci siano o no ancora gli spazi e la condivisione politica del nostro operare laggiù oppure se, a distanza di oltre un decennio, sono cambiate ottica e prospettive dell’associazione nei confronti di quell’area, di quelle problematiche e di quelle popolazioni (nel qual caso, mi tirerei fuori).
6 commenti:
grande alessandro !!
a torino abbiamo fatto 2 incontri..
prima di entrare abbiamo tutti scommesso che avrebbero dato tutte le colpe a milosevic e cosi' e' stato e tanto piu' che è morto e non puo' difendersi
ricordiamoci che all'aja sanno di non essere buoni giudici e quindi hanno affidato la giustizia di milo direttamente a Nostro Signore ? è d'obbligo il punto di domanda
l'unica fossa comune trovata in kosovo e urlata ai 4 venti è stata smentita in poche ore perchè era piena di corpi serbi e non albanesi..
casa gialla ?? ridipinta e nessuno sa nulla
all'ultimo meeting al quale ho partecipato c'era la mia amica jesenka, medico specialista scappata alla furia razzista in krajna
jasenka ha dovuto ascoltare un ragazzo italiano in cravatta che si è alzato e ha detto :
sante bombe nato, i serbi li fai ragionare solo ammazzandoli
che ragionamenti si fanno da morti ????
comunque sono lieta di annunciare che balkan-crew ti dedica due bei filmati
complimenti !!!
http://balkan-crew.blogspot.com/2009/09/un-sorriso-per-ogni-lacrima.html
.. a proposito..
c'è qualcun altro che grida, ma nessuno lo ascolta
è il mio povero amico enrico !
http://adrenola.blogspot.com/2009/03/sos-yugoslavia-10-anni-dallagressione.html
Il non andare alla presentazione mi ha evitato il voltastomaco!
Ricordo che con Milosevic era il 99% della popolazione di fronte il barbaro bombardamento. Se colpevole come politico Milosevic andava processato a Belgrado e cosi' e' stato firmato anche il documento da Djindjic, Kostunica il Capo di polizia che non sara' conseganto al Tribunale dell' Aia. Invece con un kidnaping alla Far West Milosevic viene prelevato dal carcere di Belgrado e trasportato all' Aia. Perche' l' umiliazione fosse piu' schifosa, avvenne nella notte , alla vigilia di Vidovdan!
Ma il tradimento non ripaga...! Ivan
Dimenticavo aggiungere; Ricordo l' iniziativa quando con alcuni membri di "Un ponte per..." abbiamo manifestato contro i bombardamenti NATO sul ponte S. Angelo a Roma! Ancora un grazie a quelli presenti.
ci sono delle foto di quella manifestazione, ivan ?
http://balkan-crew.blogspot.com/2009/12/andrea-e-i-balkani.html
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