venerdì 4 giugno 2010

Parola di Manolo!

COMUNICATO STAMPA
I morti sono almeno 19 e i feriti circa 160 di cui alcuni molto gravi, ci dice
Manolo Luppichini appena uscito dall’aeroporto militare di Ciampino. I morti
non li ha visti direttamente, la sua fonte è Jennie Campbell, una delle
infermiere che viaggiavano sulla Mavi Marmara, australiana, imbarcatasi insieme
al marito, tuttora sequestrato dagli israeliani.
La Campbell gli ha riferito di aver contato 19 cadaveri e di aver visto
gettare in acqua diversi corpi. In effetti tuttora risultano mancanti all’
appello venticinque persone.
Dalla nave su cui viaggiava,la Sfintoni-8000, Manolo ha assistito alla
battaglia con cui i militanti per la pace hanno tentato di resistere all’
assalto dei soldati israeliani che tentavano d’impossessarsi della nave turca.
Hanno cercato di difendere con grande coraggio la “mission” per cui avevano
affrontato il viaggio: portare aiuti al popolo di Gaza e testimoniare come la
solidarietà sia più potente del blocco imposto da Israele.
Non ci sono riusciti. Si sono battuti a mani nude o con gli arredi della nave
contro i soldati armati di pistole, taser, bombe sonore e sostenuti dalle
sventagliate di mitra sparate dagli elicotteri militari.
Anche sulla Sfintoni-8000 c’è stata tanta paura e alcuni feriti, sebbene
nessuno avesse opposto resistenza. Manolo ora si chiede che fine abbia fatto
PAUL LARUDEE, un signore californiano di oltre sessant’anni , co-fondatore del
“free Gaza movement”, colpito prima dal micidiale taser (la pistola elettrica
vietata in Italia perché produce una sorta di elettrochoc ) e poi gettatosi dal
ponte facendo “perdere tempo” agli israeliani che lo inseguivano e pagandola
molto cara, visto che quando è stato ripescato e portato al centro di
detenzione mostrava evidenti segni di pesanti percosse. Di lui non si sa dove
sia, forse è ancora sequestrato in Israele, o forse è ricoverato in qualche
ospedale.
Anche Manolo è stato picchiato, la sua colpa era di voler comunicare con la
famiglia o il consolato, ma si è trovato davanti dei soldati un po’ nervosi che
lo hanno buttato a terra e lavorato ai fianchi. Ha parecchi ematomi e una
costola contusa, quindi gli è andata bene! Poi è stato tenuto in isolamento per
dodici ore e solo battendo sulla porta mentre passavano i greci con il loro
console è riuscito ad attirare la loro attenzione affinché questi
sollecitassero il consolato italiano. Dopo l’intervento del console, le cose
sono andate meglio.
Ora che è tornato gli abbiamo chiesto cosa intende fare e lui ci ha risposto
che intanto intende riavere da Israele la strumentazione di lavoro (Manolo fa
il regista) che gli è stata arbitrariamente sottratta; quindi battersi affinché
i materiali costati fatica e vite umane arrivino agli abitanti di Gaza; poi
fare quanto possibile affinché tutti i sopravvissuti siano liberati e
accertarsi che Larudee sia vivo e che possa tornare in California.