lunedì 21 maggio 2012

21 maggio 2012, monologo per attore vero.

E certo, piove. Non poteva essere altrimenti. Non poteva che piovere, in un giorno così. Non poteva esserci sole, oggi. Il sole, non poteva accettare di uscire senza che tu potessi vederlo.
Io... io non verrò a questo ultimo appuntamento. La tua piazza voglio ricordarla diversa. No, non verrò. Non posso vederti così, non voglio, non sarebbe giusto. Non posso vederti in quella scatola di legno... La tua voce ce l'ho impressa, nella mente. La sento pronunciare il mio nome, la sento che mi chiama, "Ale!". Ce l'ho impressa nella mente, la ascolto, con quel cuore di cui mi insegnasti a riconoscere i battiti. Adesso, ascolterò le nostre canzoni, so già che le ascolterò. Ho bisogno di ascoltarle. Riporteranno indietro i giorni, fino ad arrivare ai nostri, giorni.
Ascoltavamo le onde del mare, nel silenzio dei nostri respiri. Passioni svanite nello scorrere lento, del tempo. Che cancella i ricordi. Mai, avrei pensato di ridurti a ricordo. E non lo farò, nemmeno stavolta. La tua voce la ascolto, nitida, nel mio cuore. Tu continua a parlarmi. Io ci sarò.


(Oddio, è uscito il sole. E certo, il sole non poteva starsene chiuso dietro le nuvole di pioggia, in un giorno così. Doveva esserci il sole, oggi. Doveva salutarti. Dovevi rivederlo, ancora.
Io... io, però, non verrò a questo ultimo appuntamento.)