martedì 20 novembre 2012

Schiaffo in Serbo (paghi 2 prendi 3)

Ennesimo schiaffo alla Serbia e al popolo serbo! Lo accuseranno anche stavolta di fare del vittimismo d'accatto? C'è da scommetterci...
 
 
I due ex generali croati, Ante Gotovina e Mladen Markac, "ex criminali" già condannati in prima istanza a 24 e 18 anni per crimini di guerra commessi durante l'operazione Tempesta dell'agosto del 1995 quando furono protagonisti della pulizia etnica ai danni dei serbi delle Krajne e della Slavonia, uccisi a migliaia e cacciati a centinaia di migliaia dalle loro terre, non essendo serbi ma croati, non essendo ortodossi ma cattolici, hanno avuto "giustizia" al tribunale "super partes" dell'Aja.
Il primo, Gotovina, fu catturato nel 2005 in vacanza alle Canarie, il secondo si  consegnò nel 2004 insieme a Ivan Cermak, altro generale croato già assolto in passsato dallo stesso tribunale dove fu "lasciato morire" l'ultimo presidente della Jugoslavia, Slobodan Milosevic, contro il quale, dopo oltre quattro anni di detenzione forzata e di auto-difesa, non fu dimostrato un solo capo d'accusa.
Rimaniamo in "spasmodica" attesa per capire quale sarà la sorte di un altro "ex criminale" non serbo, Ramush Haradinaj, l'albanese kosovaro già a capo dell'Uck, formazione terroristica dove svolgeva il suo ruolo anche l'attuale premier kosovaro,  Agim Tachi, accusato di traffico d'organi umani espiantati ai serbi rapiti e fatti sparire prima, durante e dopo il '99, anno della "guerra umanitaria" scatenata dalla Nato a protezione di queste "brave persone"... Haradinaj è stato assolto, poi riarrestato, poi liberato, poi di nuovo in galera e verrà giudicato prossimamente sempre all'Aja. Possiamo scommettere su un'altra mite condanna, se non addirittura su una assoluzione, anche qui per mancanza di prove? (del resto, molti testimoni chiave sono stati già fatti fuori in modo molto "misterioso"...).
Le scene di giubilo ed esultanza a Zagabria nessuno le definirà mai manifestazioni di "fanatico nazionalismo". Quelle valgono solo per i Serbi! Entra, Serbia, entra nell'Unione Europea! A patto che tu dimentichi i tuoi figli nel Kosovo e Metohija, a patto che tu rinneghi la tua storia, la tua unicità.
Vogliono l'anima del tuo popolo, da sempre fiero, mai strisciante ai piedi dell'invasore di turno, tanto da essersi fatto spezzare le ossa per secoli dai turchi, per anni dai nazisti delle SS e dagli ascari ustascia, i fascisti croati, molto sodali e vicini a quelli italiani, che nuovamente si affacciano nei Balcani, travestiti da "umanitari", in una nuova crociata anti-slava. Il tutto, con la santa benedizione di quel  Vaticano che, all'epoca. era ben rappresentato da elementi come monsignor Aloizije Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo II in piena crisi jugoslava, nel 1992, a Zagabria (quando Pannella, indossando la divisa ustascia, vi organizzò il congresso radicale...), o come il prete cattolico Filippo Majstorovic, detto "fra Satana", agli ordini di Stepinac e autore di massacri di serbi nel campo di sterminio di Jasenovac, sempre durante la II guerra mondiale. Il campo di sterminio di Jasenovac, sconosciuto a tanti, dove un milione di deportati furono sterminati, a migliaia i bambini... perchè serbi, perchè ortodossi, perchè comunisti, perchè rom, perchè ebrei. Ingiustizia regna, incontrastata, nel cuore dell'Europa "civile e democratica"...

P.S. per l'assoluzione decretata all'Aja oggi, 29 novembre 2012, di Haradinaj, nemmeno ci spreco un post. Del resto, l'avevamo facilmente previsto. Bentornati a casa vostra, ragazzi! Il lavoro è finito.

mercoledì 7 novembre 2012

Era una notte buia e tempestosa.

Era una notte buia e tempestosa.

Ero in cucina, lavavo piatti. Dalla siepe una luce forte mi stava entrando in casa. Chi poteva mai essere a quell’ora, con quel buio, con quella tempesta di pioggia e vento? Ho aperto la finestra e subito una voce mi è giunta forte e chiara…
Alessà, er cane tuo sta a cercà i cuccioli! Co’ sta pioggia non li trova più! Se sta a infilà in mezzo alla rete, se fa male.!”…
Il cane mio? I cuccioli? Ma quali cuccioli… Lepa mica era incinta!
Esco fuori di corsa, metto gli stivali, circondato dai gatti che mi urlano…
Lassa perde, nun ciannà, è na trappola!”, ma io niente, non li ascolto. Corro e cerco, alla luce del faro della vicina e trovo… una buca grande, piena di fango e acqua, la pioggia che scende, a diluvio… la buca l’ha fatta Lepa, giorni e giorni fa, cercando il posto dove far nascere i propri cuccioli, che nemmeno sospettavo… ora capisco il punto che fissava, che voleva raggiungere, abbaiando, tutta la notte se necessario, notti fa… l’avevo legata, perché era scappata e si era ferita, l’avevo legata per proteggerla ma lei niente, doveva andare, quel punto che indicava doveva raggiungerlo… e io a darle della cretina, quando il cretino ero io! Quel punto era quella buca, dove aveva fatto nascere i suoi cuccioli!
La vicina illumina, io cerco di liberare la buca dalla pietra che è franata sopra, zuppo di fango e acqua finalmente la tolgo, Lepa mi sta vicino… come a indicare, a consigliare, apprensiva e preoccupata e poi… ecco, affondo la mia mano e dal fango tiro fuori… un batuffolo nero, sporco, bagnato, lo metto di lato e ne cerco altri… e ne trovo un altro, identico, batuffolo nero e sporco, bagnato… mi scivolano ancora nella buca, li riporto su, Lepa cerca di prenderli… sento guaiti, forse ce ne sono altri, ma la mano non trova nulla. La pioggia si fa intensa, devo portarli al riparo, apro la cantina e Lepa si infila sotto una damigiana, quel posto le piace, la capisco, piace anche a me, ma adesso sarà suo… libero lo spazio, gli metto carta di giornale e stracci a terra, asciugo i cuccioli. E le faccio da mangiare… Sono tutto bagnato, sporco di fango, i gatti a ribadire…
Te l’avevamo detto, era una trappola! E adesso? Tutti ‘sti cani…”.
La notte passò tranquilla. Tra un cambio di giornali e stracci, tra un cibo preparato con più amore, ho dormito anche io. Ma il giorno dopo…
il guaito che avevo lasciato, costretto dalla pioggia e dall’emergenza per i cuccioli trovati e da mettere al riparo, ebbe un volto… è quello di questa foto.
Lepa era tornata a prendere l’ultimo cucciolo. E l’aveva portato in cantina. Un posto ottimo, per festeggiare una nascita.