venerdì 22 aprile 2011

Ma quali navi? (articolo su il manifesto del 22 aprile...)

Vogliamo le navi umanitarie!
Ma che significa? Ma che razza di articolo è, che presa di posizione è?
In prima pagina, su un quotidiano come il manifesto, dalla parte del torto, avete sempre sostenuto!
A chi le chiedete queste navi "umanitarie"? Chi le manda, in Libia? La Russa? D'Alema? Veltroni? Berlusconi? Frattini?
Cos'è questo sogno vestito da anime belle, che davvero sarebbe ora di dismettere, una volta per tutte?
Continuate a dire: la Libia era già un inferno prima dei bombardamenti...
E del milione di lavoratori dell'Africa nera che avevano trovato da Gheddafi, si proprio dal "tiranno novello Hitler", "massacratore del proprio popolo" (che aveva liberato dopo una rivoluzione, dalle catene e dalle grinfie dei poteri economici, subdoli e biforcuti, delle potenze coloniali...), un barlume di speranza per il proprio futuro, che cosa ne è stato? Le navi sono anche per loro?
O gli offriamo posti di lavoro? Lo chiediamo a Berlusconi, di dargli quei posti che avevano prima dei bombardamenti e che ora non hanno più? Dove è finito il vostro stare contro, sempre e comunque, quotidiano comunista il manifesto?
Per dire che state contro le bombe di questo strapotere economico assassino, avete sempre bisogno di demonizzare prima qualcuno, sia esso Gheddafi o Saddam, i Talebani o Milosevic... tanto che alla fine della lettura ci si chiede: ma allora, meglio le bombe!
Cosa è questa paura di schierarsi, anche su posizioni scomode e poco producenti, cos'è questo restare a metà fra l'ambiguo e l'equidistante? Fra qualche anno, poi, leggeremo nei vostri trafiletti un'altra verità. Come è successo per la Jugoslavia di Milosevic, altro "tiranno" per la cui cattura e per il cui processo ci si è tanto commossi a sinistra, un'infamia che ancora grida giustizia.
Il movimento pacifista dovrebbe riunirsi con parole chiare, dure, poco accattivanti, altro che fantomatiche navi da sognatori retorici e romantici: a centinaia di migliaia muoiono al mondo e i novelli Hitler siamo noi e stiamo dalla parte sbagliata!
E poi, anche per evitare spettacoli come il massacro, materiale e mediatico, di persone straordinarie come Vittorio Arrigoni, accolto da poche centinaia di persone, compagni e amici, quando ne avrebbe meritate milioni!
Dov'era Napolitano, sempre pronto a baciare bandiere sulle bare di mercenari speculatori delle tragedie altrui? Incatenato alla poltrona da Israele? Pertini sarebbe stato con noi, senza se e senza ma...
Le parole di Fidel Castro, un altro in lista per il ruolo di novello Hitler, altro "massacratore del proprio popolo" (decisamente tesi più redditizia, nel panorama mediatico disinformativo odierno), siano spunto di riflessione:

Si potrà essere o no d'accordo con Gheddafi. Il mondo è stato invaso da ogni tipo di notizia, specialmente con l'impiego dei mezzi di informazione di massa. Si dovrà aspettare il tempo necessario per conoscere in modo rigoroso quanto ci sia di verità o di menzogna, o il groviglio dei fatti di ogni tipo che, in mezzo al caos, si sono prodotti in Libia. Ciò che per me è assolutamente evidente è che il governo degli Stati Uniti non è assolutamente preoccupato per la pace in Libia, e non esiterà a dare alla NATO l'ordine di invadere questo ricco paese (...).
Una persona onesta sarà sempre contro qualsiasi ingiustizia venga commessa con qualsiasi popolo del mondo, e la peggiore, in questo momento, sarebbe quella di stare in silenzio davanti al crimine che la NATO si prepara a commettere contro il popolo libico.
La dirigenza di questa organizzazione bellicista ha fretta di compierlo. E' doveroso denunciarlo!

Sinceramente, è sempre più difficile leggervi. Ma so che stanno aumentando le tirature.
Continuate così, allora...

sabato 16 aprile 2011

Sciacquatevi la bocca!

Prima di parlare di Vittorio Arrigoni, in tanti dovrebbero sciacquarsi la bocca. Ma con acido muriatico!
Forse, anche molti di quelli che popolano il variegato mondo cosiddetto pacifista, perchè Vittorio era, è!... un pacifista di quelli agguerriti, che solo con la presenza sul campo, con l'esposizione del proprio corpo in prima linea riescono a sentirsi parte, per dirla con lui, di una Utopia. Una Utopia bisogna avere il coraggio di inseguirla giorno dopo giorno, farla diventare parte irrinunciabile della propria esistenza, sacrificando, spesso, altri aspetti più comodi e gratificanti. E questo in molti, in troppi, proprio non se la sentono di farlo.
Vittorio è morto per tutto questo, e anche per molto altro. Ma molti, fra quelli che oggi ne tracciano la figura, umiliando un silenzio che meglio li rappresenterebbe, cercano subdolamente, facendo il gioco, sporco, delle ingiustizie che Vittorio cercava di combattere, di renderne inutile la figura stessa. Parlando di questo Uomo come l'ennesima "anima bella" o "utile idiota" o, addirittura, come alcuni nazisionisti hanno fatto, storpiando il suo nome da Arrigoni in "Arricchioni", omofobi razzisti immemori della loro genìa. Rendendo "semplice, romantica, tenera" la figura di un Uomo che ha combattuto "inutilmente" per il suo ideale. Parlando di un ideale che descrivono effimero e irrealizzabile, nel nome del pragmatismo. Ritorcendogli contro, come causa del suo assassinio, proprio quella parte, i palestinesi e la Palestina, che lui aveva nel cuore. Tralasciando, ovviamente, i potenti mezzi di cui i nazisionisti dispongono nel voler far scomparire figure e voci scomode al loro dominio tragico... tralasciando che gli unici a guadagnarci dal suo assassinio sono proprio questi feroci nazisti moderni, che fanno rivoltare nelle tombe i loro antenati martitirizzati da identica, solo apparente follia.
Perchè non di follia si tratta, ma di brutale materialismo. Energia, acqua, accesso al mare... tutte cose che poco hanno a che fare con parole come Utopia, Giustizia, Legalità.
Gli stessi che, parlando della morte di Vittorio, fanno balenare agli occhi degli ignari l'immagine di Hamas che non tiene in sicurezza il proprio territorio, sono gli stessi che pretendono di contrastare le ennesime bombe (dettaglio insignificante: all'uranio impoverito!) della Nato contro la Libia, presentando il volto sanguinario e dispotico di Gheddafi (annovero, purtroppo, fra questi, anche il manifesto di oggi, che sul suo settimanale Alias, quello del sabato, presenta un giovane rapper che odia Gheddafi ed esalta la "Gioventù libica" che lo vuole morto, cantando di martiri in numero molto maggiore che altrove, ma che poco ci canta dell'oltre un milione di lavoratori che in Libia hanno trovato una speranza di vita per se stessi e per le proprie famiglie di quell'Africa nera che in pochi sembrano davvero considerare. Che fine faranno quei lavoratori e quelle speranze? Poco importa. Un po' come con la Tunisia... si è liberata dal dittatore, si è democratizzata, ma ora tanti di quelli che hanno combattuto la vogliono lasciare. Bel modo di costruire le moderne democrazie! Meglio un pacchetto all inclusive, a quanto pare! Lotto, per poi andarmene altrove. Che razza di partigiani ci sono, in questo millennio?
Oggi, è arrivata la notizia che il tribunale dell'Aja ha condannato il generale croato Gotovina a 24 anni di reclusione per crimini contro i serbi (ma non erano i serbi i soli criminai pulitori etnici dei Balcani?) e che, udite udite, Franjo Tudjman, vero negazionista dell'olocausto e capo della Croazia ultranazionalista secessionista che Pannella benedì insieme alla sua cricca nel 92... che Giovanni Paolo II omaggiò con la beatificazione di Alozije Stepinac, alto prelato "benemerito" che negli anni della II guerra mondiale assistette ignaro alla carneficina in atto nel campo di sterminio di Jasenovac dove un milione di persone, fra cui migliaia di bambini e donne, furono sterminati dalla follia degli ustascia croati e dei cattolici oltranzisti... quel Franjo Tudjman è stato definito criminale di guerra!
C'è un piccolo particolare... Tudjman non è passato, da vivo, per quel tribunale, come ad esempio Slobodan Milosevic che in quelle celle c'è morto (o forse, diciamo così, hanno lasciato morire...). Tudjman è morto a casa sua, con tutti gli onori. Ora, a giochi fatti, forse per addolcire la pillola che un governo serbo spudoratamente filo occidentale (tanto da ospitare generali della Nato per creare "positive collaborazioni") sta facendo ingoiare a tutto il popolo serbo, si riconosce che l'"Operazione Tempesta" dell'agosto del 95, quando furono deportati con una vera e propria pulizia etnica tutti i serbi delle Krajne e della Slavonia, e ne morirono a migliaia sotto le bombe Nato con l'applauso dei democratici nostrani come Sofri o francesi europeisti come Henry Levy (che richiamano tanto gli applausi dei moderni democratici per i raid Nato contro la Libia, paese sovrano che non ha attaccato nessuno)... quella operazione, si riconosce opera di Tudjman e, si sentenzia, fu un massacro contro civili. Bene, giustizia sarà fatta. Vedrete, pian piano se ne farà anche nel Kosovo monoetnico dove l'attuale premier, riconosciuto anche dall'intero panorama istituzionale italiano, è inquisito per traffico di organi umani espiantati ai desaparecidos serbi. Peccato che la Jugoslavia non esista più per vederla realizzata, tutta questa giustizia!
Caro Vittorio, quanta amarezza!
Si, dovrebbero sciacquarsi la bocca in molti, prima di parlare di te, di quello che facevi, di quello che si cerca di far sapere e conoscere, nel fragore assordante della propaganda. Ma sarà difficile che lo facciano. Subito pronti ad avventarsi con il loro umanitarismo da quattro soldi, ti faranno martire per poi sbandierare la tua inutilità. Che è anche la nostra, perchè il mondo lo decidono al di sopra delle nostre teste. E ci prendono pure in giro quando, dopo anni e anni di scempio, ci danno persino ragione. Anche a te la storia darà ragione. Ma sarà troppo tardi.

mercoledì 6 aprile 2011

"Fora da 'i ball!"

Con la storia dei diritti umani (sacri, per carità), si stanno commettendo e, soprattutto, tollerando dei veri e propri genocidi!
Se Saddam, esempio che faccio spesso, fosse ancora al suo posto e nessuno fosse andato a bombardare l'Iraq, avremmo il rispetto di qualche diritto umano in meno (ma è pure tutto da dimostrare che oggi in Iraq i diritti umani siano rispettati...) ma certamente avremmo centinaia di migliaia di iracheni ancora VIVI!
Vittime delle guerre subite e delle conseguenze atroci (inquinamento ambientale, uranio impoverito, armi chimiche usate dalla Nato come a Falluja, lotte fratricide e guerra civile), ma anche del feroce embargo ultra decennale che ha annientato il paese.
Siamo noi i nazisti moderni, ma nessuno se ne è ancora accorto!
Ammantati da umanitari, chiamiamo queste nuove guerre coloniali con nomignoli simpatici e teneri, che acquietano le nostre coscienze, fregandocene altamente delle stragi di civili, di bambini, di donne, di anziani, come se quelle di normali uomini fossero meno tragiche...
Ma tanto, c'è il "dittatore" di turno da sbaragliare e debellare, e diritti civili da ripristinare!
Da Milosevic a Saddam, dai Talebani a Gheddafi, da Fidel a Chavez. Tutti novelli Hitler, termine di paragone che ancor più ci tranquillizza.
Salvo concedere la santa assoluzione a Bush-Clinton-D'alema-Solana-Sarkozi-Berlusconi-Kouchner e compagnia cantante (tutti in giacca e cravatta, ben figurano nella società moderna sacrificata all'immagine e all'apparire, sapendo parlare nei salotti bene).
E' ora di ritirare fuori parole d'ordine intorno alle quali ricostruire un vero movimento per un mondo alternativo, improntato sulla solidarietà, su un vivere non cancrenizzato dal profitto, sul rispetto reale e generalizzato dei diritti dell'uomo.
Io, intanto, inizierei dalle solo apparentemente stantie parole:
Fuori l'Italia dalla Nato, fuori la Nato dall'Italia!
(magari, stravolgendo il padano senatur, si potrebbe gridare, invece che agli immigrati, proprio alla Nato: fora da i ball!)