Vogliamo le navi umanitarie!
Ma che significa? Ma che razza di articolo è, che presa di posizione è?
In prima pagina, su un quotidiano come il manifesto, dalla parte del torto, avete sempre sostenuto!
A chi le chiedete queste navi "umanitarie"? Chi le manda, in Libia? La Russa? D'Alema? Veltroni? Berlusconi? Frattini?
Cos'è questo sogno vestito da anime belle, che davvero sarebbe ora di dismettere, una volta per tutte?
Continuate a dire: la Libia era già un inferno prima dei bombardamenti...
E del milione di lavoratori dell'Africa nera che avevano trovato da Gheddafi, si proprio dal "tiranno novello Hitler", "massacratore del proprio popolo" (che aveva liberato dopo una rivoluzione, dalle catene e dalle grinfie dei poteri economici, subdoli e biforcuti, delle potenze coloniali...), un barlume di speranza per il proprio futuro, che cosa ne è stato? Le navi sono anche per loro?
O gli offriamo posti di lavoro? Lo chiediamo a Berlusconi, di dargli quei posti che avevano prima dei bombardamenti e che ora non hanno più? Dove è finito il vostro stare contro, sempre e comunque, quotidiano comunista il manifesto?
Per dire che state contro le bombe di questo strapotere economico assassino, avete sempre bisogno di demonizzare prima qualcuno, sia esso Gheddafi o Saddam, i Talebani o Milosevic... tanto che alla fine della lettura ci si chiede: ma allora, meglio le bombe!
Cosa è questa paura di schierarsi, anche su posizioni scomode e poco producenti, cos'è questo restare a metà fra l'ambiguo e l'equidistante? Fra qualche anno, poi, leggeremo nei vostri trafiletti un'altra verità. Come è successo per la Jugoslavia di Milosevic, altro "tiranno" per la cui cattura e per il cui processo ci si è tanto commossi a sinistra, un'infamia che ancora grida giustizia.
Il movimento pacifista dovrebbe riunirsi con parole chiare, dure, poco accattivanti, altro che fantomatiche navi da sognatori retorici e romantici: a centinaia di migliaia muoiono al mondo e i novelli Hitler siamo noi e stiamo dalla parte sbagliata!
E poi, anche per evitare spettacoli come il massacro, materiale e mediatico, di persone straordinarie come Vittorio Arrigoni, accolto da poche centinaia di persone, compagni e amici, quando ne avrebbe meritate milioni!
Dov'era Napolitano, sempre pronto a baciare bandiere sulle bare di mercenari speculatori delle tragedie altrui? Incatenato alla poltrona da Israele? Pertini sarebbe stato con noi, senza se e senza ma...
Le parole di Fidel Castro, un altro in lista per il ruolo di novello Hitler, altro "massacratore del proprio popolo" (decisamente tesi più redditizia, nel panorama mediatico disinformativo odierno), siano spunto di riflessione:
Si potrà essere o no d'accordo con Gheddafi. Il mondo è stato invaso da ogni tipo di notizia, specialmente con l'impiego dei mezzi di informazione di massa. Si dovrà aspettare il tempo necessario per conoscere in modo rigoroso quanto ci sia di verità o di menzogna, o il groviglio dei fatti di ogni tipo che, in mezzo al caos, si sono prodotti in Libia. Ciò che per me è assolutamente evidente è che il governo degli Stati Uniti non è assolutamente preoccupato per la pace in Libia, e non esiterà a dare alla NATO l'ordine di invadere questo ricco paese (...).
Una persona onesta sarà sempre contro qualsiasi ingiustizia venga commessa con qualsiasi popolo del mondo, e la peggiore, in questo momento, sarebbe quella di stare in silenzio davanti al crimine che la NATO si prepara a commettere contro il popolo libico.
La dirigenza di questa organizzazione bellicista ha fretta di compierlo. E' doveroso denunciarlo!
Sinceramente, è sempre più difficile leggervi. Ma so che stanno aumentando le tirature.
Continuate così, allora...
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