Prima di parlare di Vittorio Arrigoni, in tanti dovrebbero sciacquarsi la bocca. Ma con acido muriatico!
Forse, anche molti di quelli che popolano il variegato mondo cosiddetto pacifista, perchè Vittorio era, è!... un pacifista di quelli agguerriti, che solo con la presenza sul campo, con l'esposizione del proprio corpo in prima linea riescono a sentirsi parte, per dirla con lui, di una Utopia. Una Utopia bisogna avere il coraggio di inseguirla giorno dopo giorno, farla diventare parte irrinunciabile della propria esistenza, sacrificando, spesso, altri aspetti più comodi e gratificanti. E questo in molti, in troppi, proprio non se la sentono di farlo.
Vittorio è morto per tutto questo, e anche per molto altro. Ma molti, fra quelli che oggi ne tracciano la figura, umiliando un silenzio che meglio li rappresenterebbe, cercano subdolamente, facendo il gioco, sporco, delle ingiustizie che Vittorio cercava di combattere, di renderne inutile la figura stessa. Parlando di questo Uomo come l'ennesima "anima bella" o "utile idiota" o, addirittura, come alcuni nazisionisti hanno fatto, storpiando il suo nome da Arrigoni in "Arricchioni", omofobi razzisti immemori della loro genìa. Rendendo "semplice, romantica, tenera" la figura di un Uomo che ha combattuto "inutilmente" per il suo ideale. Parlando di un ideale che descrivono effimero e irrealizzabile, nel nome del pragmatismo. Ritorcendogli contro, come causa del suo assassinio, proprio quella parte, i palestinesi e la Palestina, che lui aveva nel cuore. Tralasciando, ovviamente, i potenti mezzi di cui i nazisionisti dispongono nel voler far scomparire figure e voci scomode al loro dominio tragico... tralasciando che gli unici a guadagnarci dal suo assassinio sono proprio questi feroci nazisti moderni, che fanno rivoltare nelle tombe i loro antenati martitirizzati da identica, solo apparente follia.
Perchè non di follia si tratta, ma di brutale materialismo. Energia, acqua, accesso al mare... tutte cose che poco hanno a che fare con parole come Utopia, Giustizia, Legalità.
Gli stessi che, parlando della morte di Vittorio, fanno balenare agli occhi degli ignari l'immagine di Hamas che non tiene in sicurezza il proprio territorio, sono gli stessi che pretendono di contrastare le ennesime bombe (dettaglio insignificante: all'uranio impoverito!) della Nato contro la Libia, presentando il volto sanguinario e dispotico di Gheddafi (annovero, purtroppo, fra questi, anche il manifesto di oggi, che sul suo settimanale Alias, quello del sabato, presenta un giovane rapper che odia Gheddafi ed esalta la "Gioventù libica" che lo vuole morto, cantando di martiri in numero molto maggiore che altrove, ma che poco ci canta dell'oltre un milione di lavoratori che in Libia hanno trovato una speranza di vita per se stessi e per le proprie famiglie di quell'Africa nera che in pochi sembrano davvero considerare. Che fine faranno quei lavoratori e quelle speranze? Poco importa. Un po' come con la Tunisia... si è liberata dal dittatore, si è democratizzata, ma ora tanti di quelli che hanno combattuto la vogliono lasciare. Bel modo di costruire le moderne democrazie! Meglio un pacchetto all inclusive, a quanto pare! Lotto, per poi andarmene altrove. Che razza di partigiani ci sono, in questo millennio?
Oggi, è arrivata la notizia che il tribunale dell'Aja ha condannato il generale croato Gotovina a 24 anni di reclusione per crimini contro i serbi (ma non erano i serbi i soli criminai pulitori etnici dei Balcani?) e che, udite udite, Franjo Tudjman, vero negazionista dell'olocausto e capo della Croazia ultranazionalista secessionista che Pannella benedì insieme alla sua cricca nel 92... che Giovanni Paolo II omaggiò con la beatificazione di Alozije Stepinac, alto prelato "benemerito" che negli anni della II guerra mondiale assistette ignaro alla carneficina in atto nel campo di sterminio di Jasenovac dove un milione di persone, fra cui migliaia di bambini e donne, furono sterminati dalla follia degli ustascia croati e dei cattolici oltranzisti... quel Franjo Tudjman è stato definito criminale di guerra!
C'è un piccolo particolare... Tudjman non è passato, da vivo, per quel tribunale, come ad esempio Slobodan Milosevic che in quelle celle c'è morto (o forse, diciamo così, hanno lasciato morire...). Tudjman è morto a casa sua, con tutti gli onori. Ora, a giochi fatti, forse per addolcire la pillola che un governo serbo spudoratamente filo occidentale (tanto da ospitare generali della Nato per creare "positive collaborazioni") sta facendo ingoiare a tutto il popolo serbo, si riconosce che l'"Operazione Tempesta" dell'agosto del 95, quando furono deportati con una vera e propria pulizia etnica tutti i serbi delle Krajne e della Slavonia, e ne morirono a migliaia sotto le bombe Nato con l'applauso dei democratici nostrani come Sofri o francesi europeisti come Henry Levy (che richiamano tanto gli applausi dei moderni democratici per i raid Nato contro la Libia, paese sovrano che non ha attaccato nessuno)... quella operazione, si riconosce opera di Tudjman e, si sentenzia, fu un massacro contro civili. Bene, giustizia sarà fatta. Vedrete, pian piano se ne farà anche nel Kosovo monoetnico dove l'attuale premier, riconosciuto anche dall'intero panorama istituzionale italiano, è inquisito per traffico di organi umani espiantati ai desaparecidos serbi. Peccato che la Jugoslavia non esista più per vederla realizzata, tutta questa giustizia!
Caro Vittorio, quanta amarezza!
Si, dovrebbero sciacquarsi la bocca in molti, prima di parlare di te, di quello che facevi, di quello che si cerca di far sapere e conoscere, nel fragore assordante della propaganda. Ma sarà difficile che lo facciano. Subito pronti ad avventarsi con il loro umanitarismo da quattro soldi, ti faranno martire per poi sbandierare la tua inutilità. Che è anche la nostra, perchè il mondo lo decidono al di sopra delle nostre teste. E ci prendono pure in giro quando, dopo anni e anni di scempio, ci danno persino ragione. Anche a te la storia darà ragione. Ma sarà troppo tardi.
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