“Nel giugno del 1999 sono
fuggito con mia moglie dal Kosovo, senza più nulla. Abbiamo cercato di rifarci
una vita qui, a Kraljevo. Così, sono nati i nostri figli.
Poi, nel 2010, c’è stato il terremoto che ha quasi distrutto casa, allora ho ricominciato qui a Grdica, un po’ fuori Kraljevo. Andava tutto bene ma, adesso, l’alluvione mi ha buttato per strada ancora una volta... che devo fare?”.
E’ la domanda che pone, ridendoci sopra e nonostante tutto,
Milan Kostić. Con la moglie Zorica e i cinque figli, Violeta, 13 anni, Božidar,
11 anni, Bojana, 9 anni, Neboiša, 8 anni e Miloš, 4 anni, è temporaneamente
alloggiato a Beranovac, vicino Kraljevo, a 20 minuti dalla sua casa, gravemente
colpita dalla recente alluvione.
I macchinari che la Croce Rossa Serba di Kraljevo fornisce
per deumidificare gli interni delle case sono soltanto dieci, donazione di una
organizzazione svizzera, ma le case sono tante e Milan, come molti altri, è in
lista d’attesa per poterla usare e poi iniziare i lavori di risistemazione
della casa, anche grazie al contributo che Un Ponte per..., tramite la Croce
Rossa, gli ha fatto avere. Sono solo 500 euro, ma è meglio che niente e ci
ringrazia col suo sorriso ottimista, certo frutto della presenza dei suoi
cinque, bellissimi figli.
Ma proprio a causa dell’alluvione,
non sarà possibile organizzare, almeno per quest’anno, iniziative di ospitalità
in Italia. Cercheremo, però, col poco che ci resta, di mandare per dieci giorni
in vacanza al mare in Montenegro, in strutture della Croce Rossa Serba, due
gruppi di 15 ragazzini, uno proveniente dai villaggi serbi del Kosovo e
Metohija che, anche col vostro sempre necessario e prezioso contributo,
potranno tornare a considerare l’acqua per quello che è: una fonte di gioia e di
divertimento.
Neboiša Kostić, 8 anni |
Poi, nel 2010, c’è stato il terremoto che ha quasi distrutto casa, allora ho ricominciato qui a Grdica, un po’ fuori Kraljevo. Andava tutto bene ma, adesso, l’alluvione mi ha buttato per strada ancora una volta... che devo fare?”.
A casa di Branka Terzić |
La storia di Milan sembra quella della Serbia che, colpita, sempre
si rialza e pure sorridente. Ce lo ricorda una mostra a Belgrado, a Kalemegdan,
sul Danubio, dove pannelli con le foto di Rista Marjanović formano una mostra
dal titolo “Bomber auf Belgrad” (1914-1915-1941-1944-1999).
La mostra racconta i terribili bombardamenti delle forze “alleate”
su Belgrado, dal 16 aprile al 18 settembre del 1944, con 200 soldati delle forze
di occupazione nazista uccisi e oltre 1200 civili serbi innocenti ammazzati
pure loro. Belgrado appariva distrutta, non fu quella la prima volta ma neppure
l’ultima. Speriamo basti così (e anche per Milan!).
In tutto sono sei le famiglie che hanno beneficiato della
raccolta fondi che Un Ponte per.. ha lanciato fra attivisti, soci, amici,
simpatizzanti a sostegno degli alluvionati. Tremila euro sono stati subito
inviati e ora possono essere spesi, sperando in altre entrate future che
possano dare una mano ad altre famiglie in forte difficoltà.
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