A Kraljevo, vado a trovare Mijo,
che non vedo da tempo.
Mijo è stato costretto a fuggire
dal Kosovo e Metohija nel giugno del ’99, dopo la fine dei bombardamenti della
Nato e il ritiro delle truppe serbe dal Kosovo.
Ha dovuto lasciare la sua casa, a
Belo Polije, vicino Peć, costruita con anni di sacrifici. Tutte le volte che
siamo tornati insieme da quelle parti, dall’auto me l’ha sempre indicata: ogni
volta le mancava una parte, portata via dai razziatori, distrutta per sfregio.
L’ultima volta che siamo stati insieme non si è neppure voltato a guardarla.
Persa per sempre, insieme al Kosovo, alla Metohija, a quella vita fatta di anni
di lavoro, tanto lottare, tanto soffrire.
Una casa Mijo se l’è costruita pure
a Kraljevo, una casa per la sua famiglia: Mira, la moglie e i tre figli, Radoš,
Josif, Jovana. Lui non ha mai smesso di lottare per un futuro migliore da
offrire loro. In questi anni, noi di "Un Ponte per…" gli siamo stati sempre
vicini, sia con la semplice solidarietà e amicizia, sia con i sostegni a
distanza. Ma lui non s’è adagiato sugli aiuti e ha lottato con ogni mezzo.
Di Mijo ho raccontato nei miei
libri. Nel marzo del 2004 era tornato a Belo Polije per sistemare alcune
faccende legate a sue vecchie proprietà, ma fu preso in mezzo ai disordini del
pogrom antiserbo-ortodosso che fece altre vittime e causò la distruzione di
molta parte di quel patrimonio culturale di cui pochi sembrano ricordarsi
quando, oggi, si chiede l’ammissione del nuovo Kosovo, di questo nuovo Kosovo
albanese monoetnico, addirittura nell’Unesco. Pochi sembrano ricordarsi dei
continui pericoli che corrono i monasteri, testimoni di una cultura millenaria,
quella serbo-ortodossa, appunto, che si vorrebbe cancellare.
Mijo mi racconta di come la vita
sia comunque difficile, anche dopo diciassette anni da quei bombardamenti. E’
stato nei mesi scorsi in Russia, a lavorare come muratore. Vitto, alloggio,
viaggio, ma la paga ha lasciato a desiderare e quello che ha riportato a casa
non è servito a molto. Ha un pezzetto di terra, Mijo, che lavora aiutato dalla
moglie e dai figli, terra che potrebbe dargli di più... “Dalla Norvegia hanno comprato
delle serre da donare al comune di Kraljevo, ma non sono molte e non è facile
entrare in quelle liste!”.
Pare costino più di mille euro
l’una, ci sembra troppo... “Con cinquecento euro se ne può realizzare una molto
buona, ottima per una famiglia!”. Con noi c’è Novka, la mia sorella acquisita,
rimasta senza lavoro dopo la chiusura definitiva della fabbrica di
elettrodomestici Magnohrom. Anche Novka si dice convinta che le serre possano
costare di meno. Così, nasce l’idea.
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Il modello di una serra con moduli da 1,5 metri |
Ci siamo messi al lavoro e dopo solo
qualche mese eccoci qui, a comprare serre per famiglie di Kraljevo fra le più
bisognose. Abbiamo inserito anche le famiglie di Mijo e Novka nella lista
preparata in collaborazione con la Croce Rossa Serba di Kraljevo.
Dopo un
sopralluogo con un amico, Roberto, esperto di agricoltura biologica e
sostenitore delle attività di "Un Ponte per..." in Serbia (Roberto ha anche
ospitato, negli anni scorsi, dei ragazzini durante i periodi estivi, nelle
nostre iniziative di ospitalità), abbiamo preso accordi con una ditta di Čaćak, disponibile anche
a incontrare le famiglie e mostrare loro il corretto uso della serra scelta,
una serra con una forte struttura e ottimo nylon di copertura, garantito 4
anni, con un sistema semplice di irrigazione, semplice ma esistente e compreso
nella fornitura.
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Con Roberto e Sneža, "ex" ragazzina ospitata in Italia |
Il costo, che si aggira fra i seicento
e i settecento euro, dipende dalla misura, scelta in base alla grandezza
del terreno dove la serra andrà montata.
Dieci famiglie del comprensorio
di Kraljevo, alcune fra quelle sostenute a distanza, stanno ricevendo in questi
giorni le serre. Dal nulla, avranno una serra da poter utilizzare subito, allungando
il ciclo produttivo di almeno quattro mesi. Non è poco, per chi ha poco. Non è
poco nemmeno per noi, che cerchiamo di esaudire al meglio le volontà del nostro
amico Giuseppe, che sarebbe contento di vedere realizzate queste cose cui
teneva così tanto.
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Tipologia di serra scelta - dimensioni 9/12 x 5 x 2,5h |
Ma altre dieci famiglie dei
villaggi serbi del Kosovo e della Metohija potranno presto ricevere lo stesso
regalo. I nostri amici monaci a Dečani
ci diranno come organizzare al meglio il trasporto. Forse qualche serra andrà a
stare vicino a qualcuno dei pozzi realizzati in passato da quelle parti, acqua
per tante famiglie escluse dall’approvvigionamento di questo bene primario. Noi
gliela abbiamo portata, scavando pozzi in quella terra che è sempre stata anche
la loro terra: il Kosovo e la Metohija.
Inutile dire che con il vostro sostegno
potremmo acquistarne altre, di serre. Per aiutare davvero in maniera concreta e
senza troppa retorica tante persone che dalla terra ancora si aspettano
qualcosa. Dalla terra, forse anche dal futuro. Cosa rara di questi tempi.
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